L’ecosistema pakistano è sotto pressione a causa della sovrappopolazione e della scarsità di risorse, creando un ambiente ostile dove la lotta per la sopravvivenza si intreccia con la lotta per l’opportunità.
In Pakistan le emergenze sono molte, come lo sono i bambini e le bambine. Questi giovani, innocenti e allo stesso tempo ignari, vivono in un contesto segnato dalla povertà, navigando tra motorini fumanti, binari ferroviari e laghi inquinati con la stessa abilità dei gatti randagi. In un ambiente dove la sopravvivenza è una lotta quotidiana, i bambini vengono istruiti a spaccare pietre e riparare motorini prima ancora di imparare l’alfabeto, con la loro maturità misurata dal peso dell’immondizia che riescono a trasportare. Il Primo Ministro Shehbaz Sharif ha dichiarato nell’agosto 2023 che il Pakistan ha un tasso di crescita annuale della popolazione del 2,5%, rendendolo uno dei paesi con una delle più alte crescite demografiche al mondo. Questo aumento demografico senza controllo peggiora ulteriormente le già critiche sfide socio-politiche.
La povertà stringe il paese senza concedere vie di fuga, mentre l’aria pesante di smog e il terreno ricoperto di sporcizia contribuiscono a un’atmosfera infernale. La distinzione tra paesi ricchi e poveri si riflette anche nell’accesso alla salute, con oltre 13 milioni di bambini sotto i 5 anni che muoiono ogni anno a causa di malattie evitabili o curabili. In Pakistan, le malattie come il tifo, la malaria e la lebbra ancora mietono vittime, mentre il sistema sanitario carente mette a rischio soprattutto le fasce più povere della popolazione.
Queste sfide ambientali non sono circoscritte al Pakistan ma sono parte di una crisi globale che richiede una risposta coordinata a livello internazionale. Fenomeni climatici estremi e inquinamento non conoscono confini nazionali, rendendo necessaria un’azione globale per affrontare le sfide che affliggono il paese e il mondo intero.