Il governo italiano si dà appuntamento a Cutro, la città dove il 26 febbraio 2023 è avvenuto il naufragio del barcone di migranti che ha provocato 72 morti accertati.
Con questo appuntamento nella piccola cittadina calabrese il governo vuole dimostrare di essere vicino alle vittime e liberarsi dalle accuse di avere lasciato morire deliberatamente i migranti in mare.
Decreto sicurezza, norme sulle ONG
Le convenzioni internazionali impongono il dovere di salvataggio in mare. Il dovere primario implica sempre per obbligo dettato delle stesse convenzioni, l’obbligo degli Stati firmatari di soccorrete le navi soccorritrici e consentire lo sbarco dei naufraghi, senza discriminazione o selezione alcuna.
Lo scorso 2 gennaio 2023 è entrato in vigore il decreto-legge recante disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori che introduce restrizioni al salvataggio dei migranti nel Mediterraneo portata avanti dalle ONG.
Il primo richiamo sul decreto è arrivato il 26 gennaio dalla Commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, con una lettera al Ministro dell’Interno Piantedosi. Dunja Mijatović denuncia la violazione in materia di diritti umani e diritto internazionale.
Un secondo stop è arrivato da Mary Lawlor, Special Rapporteur delle Nazioni Unite sulla situazione dei difensori dei diritti umani.
Infine è intervenuto l’Altro Commissionario per i diritti umani Volker Türk. Nel comunicato stampa del 16 febbraio manifesta la sua preoccupazione, sostenendo che potrebbe ostacolare la ricerca e soccorso delle ONG nel Mediterraneo centrale, con conseguente aumento delle morti in mare.