“Lo spazio condiviso” è un progetto fotografico e filmico che vuole dare visibilità mediante la quotidianità ai immigrati- stranieri di diverse etnie che vivono e/o lavorano a Sarezzo, Val Trompia e/o dintorni.
Ho pensato di seguire un approccio dinamico: il privato ed il pubblico, come due facce della stessa medaglia, non c’è l’una senza l’altra.
Pertanto, chiederemo ad ogni famiglia che vorrà prendere parte attiva a questa iniziativa, di condividere un momento della loro quotidianità insieme alla fotografa.
Un’occasione questa per vivere insieme alle singole persone e/o famiglie che verranno fotografate una giornata per conoscere qualcosa della loro biografia personale e come questa s’intrecciata a quella del territorio bresciano.
L’intento è quello di fornire un documento storico e la testimonianza di ciascuna cultura mediante frammenti di quotidianità personali, in momenti e luoghi in cui si incrociano ogni giorno. Uno spazio diventa “umano” solo se antropologicamente vissuto: ovvero di storia ed esperienze individuali e condivise.
Queste fotografie danno così conto di una convivenza che è parte della nostra realtà, materiale antropologico, compendio di una generazione, di un contesto geografico e culturale.
L’antropogenesi ci insegna che l’essere umano è una specie nomadica: si diventa Altro, Diverso, a seconda dal luogo dove ci si trova, a seconda quindi di chi ci troviamo di fronte.
“Lo spazio condiviso” vorrebbe dare a vedere con semplici istantanee come vive l’uomo(prima dell’immigrato)lo spazio, in modo da offrire un Atlante Umano su piccola scala.